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La fotografia pura sopravvive al car-spotting (anche tra i più giovani)

Auto e fotografia sono due mondi paralleli da sempre. Da quando esiste il fascino dell’automobile, esiste anche chi cerca di immortalarlo.

Mi chiamo Alex, ho solo 19 anni, ma la sensazione che mi regala il mondo delle quattro ruote non posso paragonarla a nessun’altra cosa. Un concentrato di emozioni, che non potrà mai tramontare finché sarà vivo il desiderio di libertà e di sentirsi uniti ad un oggetto “inanimato”. Alcune auto hanno un design e una storia che eleva ai massimi livelli la creatività dell’uomo, al punto tale da farle sembrare delle opere d’arte che durano nel tempo.

Sogni che in pochi si possono permettere, che ciascun appassionato spera di poter realizzare, come me.
Dal canto mio, con il passare del tempo, un’altra passione si è affiancata a quella per i motori; la fotografia.

A 16 anni ho iniziato a scattare le mie prime fotografie, in un primo momento mi concentravo sui fantastici paesaggi presenti qua a Firenze, per poi capire subito che le automobili mi davano un altro tipo di stimolo.

Le prime immagini non mi convincevano e non riuscivo a capire il motivo. Ero abituato a curare tutti i dettagli, a cercare la migliore composizione per ogni singolo momento ed a programmare ogni singolo scatto.

Tutte queste certezze mi caddero quando mi affacciai per la prima volta al mondo dell’automobilismo, dove capii presto che avrei dovuto cambiare totalmente modo di interpretare la fotografia. Dovevo imparare a gestire situazioni, scenari molto più complicati, tempi spietati. Tutto ciò mi ha cambiato fotograficamente parlando e ho capito come molte volte bisogna adattarsi alle esigenze e saper lavorare di post-produzione per poter dare allo scatto una personale concezione.

Iniziai a fotografare i primi eventi di auto qui a Firenze e mi resi conto che quello era il mio giusto percorso, spinto anche da riscontri molto positivi da parte degli addetti ai lavori.

Iniziarono dunque le prime collaborazioni con le organizzazioni degli eventi e io mi avvicinai sempre più a queste fantastiche opere d’arte. Per l’età che avevo e per quello che stavo facendo non credevo alla mia soddisfazione. Oggi sto continuando su questa strada sperando in un futuro prossimo di essere fotografo per professione.

Con l’arrivo della fotografia nella mia vita, il modo di vedere ogni cosa è totalmente cambiato. Ora tendo a vedere gli oggetti con una prospettiva diversa cogliendo l’attimo migliore da ogni singola situazione. Si inizia anche a ragionare in maniera diversa e più sensata, i momenti vanno previsti e bisogna sempre farsi trovare pronti ad ogni esigenza.

Il mondo della fotografia richiede costante impegno e voglia di mettersi in gioco (ricordo bene quando gli amici mi davano dello scemo perché mi alzavo all’alba  per correre dietro alle supercar e cercare lo scatto perfetto). Ormai i miei coetanei puntano sempre di più all’uso dei social e del cellulare in generale, perdendo sempre più spesso gli attimi migliori che la vita può offrire.

Non c’è cosa più bella del fare ciò che ci appassiona. Mi viene sempre da sorridere quando i miei amici chiedono: “che bella foto, con cosa l’hai scattata” ? Come se fosse importante il mezzo, senza mai chiedersi dei sacrifici che uno ha fatto dietro a quella foto o il tempo perso in post-produzione per cercare di recuperare nello scatto un’emozione, una propria vita.

Tengo molto poi a specificare la differenza che c’è tra la fotografia e il car-spotting.

La fotografia offre un punto di vista unico e permette di dare una propria interpretazione personale alla scena che si sta vivendo.
Quello del car-spotting invece è un mondo diverso. Nella maggior parte dei casi abbiamo situazioni complicate da gestire e bisogna sempre cercare di portare a casa il risultato. Possiamo definirla come una fotografia più ruvida e superficiale in cui si punta sopratutto al concreto rispetto magari ad altri concetti come la cura dei dettagli e dalla composizione. Insomma l’arte e il car-spotting hanno poco a che spartire.

La fotografia è diventata per me più di un semplice hobby, ma una bellissima passione. La passione ti travolge, ti porta a fare cose che mai avresti fatto prima e ti apre gli occhi verso un nuovo mondo. Solo così l’uomo può avere senso.

fotografie e testo di Alex Cullhaj

revisione di Davide Cironi

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