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Com’è guidare una vera Lancia 037 Gr.B ex Ufficiale?

Non è come lo immaginavo. Forse perché nel frattempo io sono cresciuto e ho avuto tante esperienze che mi hanno reso più preparato, non lo so. Sta di fatto che non c’è stato terrore, non c’è stata paura, non c’è stata neanche una grossa difficoltà tecnica. C’è stata soltanto la soddisfazione che mi lascerà il ricordo indelebile di sentire quel cambio accettare le mie richieste e rispondermi con delle fucilate nella schiena, il suono del compressore volumetrico con note acide e altissime, zero toni bassi, e quel minimo da moto 2 tempi. Soprattutto mi ricorderò per sempre la sensazione di sentirmi adeguato là dentro, cosa che non è per niente scontata se arrivi dal nulla come me. Di questo passo potrei quasi iniziare a crederci quando qualcuno mi dice che sono al mondo esattamente per fare questo.

Com'è guidare una vera Lancia 037 Gr.B ex Ufficiale? - Davide Cironi Drive Experience (SUBS)

Al di là dell’inevitabile romanticismo emanato da un ragazzo che nei primi anni novanta consumava pile di VHS sulle Gruppo B, la Lancia 037 che fu di Walter Rohrl mi ha davvero stupito per la confidenza con cui si è fatta trattare dall’ultimo arrivato in una mattina fredda e umida sull’oceano. Non era per niente cosa prevedibile questa.

Nelle settimane di preparazione a questo incontro, come di consueto, provavo a immaginare come sarebbe stato l’uso del cambio a innesti frontali, come avrebbe frenato, che stato di conservazione avrei riscontrato in tutti gli organi meccanici. Ci sarei stato comodo dentro? Le ginocchia e i gomiti? Quanto bloccato sarebbe stato il differenziale? Quali gomme mi avrebbero connesso al viscido asfalto di Pebble Beach alle prime luci dell’alba?

Tutte domande a cui ho dovuto rispondere appena dopo aver tirato il cavo dell’aria alla mia sinistra, dietro il sedile. Avviamento. Fine delle domande. Non c’è tempo di essere timido sulle Gr.B, si capisce dai primi metri e dalle prime risposte della 037 che sembra essersi svegliata all’indomani della vittoria 1983 al Rally di Montecarlo. Si sveglia istantaneamente come se l’avessero spenta la sera prima e fosse già pronta ad un’altra gara.

La cosa assurda è stata sentirmi pronto io, dopo pochissima pratica, a chiederle molto molto di più. Penso che questo sia il fine ultimo della macchina da corsa, specie di una campionessa rally; ispirare fiducia in chi deve raggiungere il traguardo prima degli altri. A fine giornata, dopo aver fatto tutte le mie considerazioni a freddo, avevo soltanto ancora voglia di imparare a usarla. Questo vi dice tutto.

Altra curiosità che volevo togliermi e che ho avuto il privilegio di potermi togliere è stata quella di capire le differenze tra la versione stradale e la Corsa. Tra le Gruppo B stradali la Lancia Rally è forse quella che più somiglia alla sua sorella da competizione, se non altro questa non promette mostruosità che le altre Gr.B da omologazione stradale non mantengono. Molti provano le homologation specials S4 o T16 e si aspettano le sputafiamme che nel 1986 terrorizzarono e sovraeccitarono il mondo intero, restando un po’ delusi.

La ’37 no, è proprio come te la aspetti. Uno spadino con una discreta potenza ma che soprattutto si lascia sfruttare in pieno anche su strada. Pensate agli attacchi sospensioni posteriori, sia gli alti che i bassi regolabili su due e tre posizioni esattamente come la 037 Gr.B ufficiale. Queste sono le cose che mi mandano al manicomio.

La storia di come sono finito a Pebble Beach per guidare questa icona mitologica del Campionato del Mondo Rally ve la racconto nei prossimi articoli, ma un’ultima scena ve la voglio descrivere, anche se dal video si intuisce già. Al tramonto sull’oceano, mentre stavamo tornando a riportare la 037 in garage, abbiamo tirato un’inchiodata davanti al posteriore di una F40 da corsa.

Scarichi gorgoglianti al minimo e gli inconfondibili fari tondi accesi, sovrastati dall’alettone più bello di tutti. Incredibile quante cose abbiano in comune da brave Gruppo B, specie nella vista laterale a cofani aperti. Non ci scordiamo che il progetto GTO da cui l’F40 deriva era stato improntato proprio per questa categoria, ma sappiamo poi come è finita. Queste due macchine me le sento nella schiena. Lo sapevo da quando ero bambino che sarebbe andata così in un modo o nell’altro.

di Davide Cironi

Foto credit ISSIMI

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