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DESIGN: Il fenomeno del Terzo Montante – Valerio Cometti

Il Montante “C”

In un mondo che vede i car designer sempre più costretti da norme, vincoli di manifattura e costo, test di sicurezza e necessità aerodinamiche, diventa sempre più difficile esprimere concetti stilistici nuovi nelle vetture di grande serie.

Il frontale di un autovettura è ambito di indubbia attenzione e grande aspettativa, nel quale però l’immagine di brand, gli stilemi storici di un marchio (si pensi al doppio rene BMW) introducono degli ulteriori vincoli, tutt’altro che trascurabili.

Non sono più gli anni delle follie, gli anni degli esperimenti ingenui od ingegnosi (dipende dai punti di vista) che hanno portato al lunotto invertito della Citroen Ami 6 od alla stretta carreggiata della Jaguar E-Type.

Senza dimenticare, che le aspettative del mercato sono sempre più elevate, le volumetrie non possono essere compromesse, né la guidabilità richiesta oggigiorno può essere ottenuta attraverso eccessivi compromessi meccanici.

Mi sembra, allora, di osservare come una certa regione dell’automobile oggi sia particolarmente al centro delle attenzioni degli stilisti dei centri stile di mezzo mondo, come fosse un’ isola felice nella quale sperimentare ed esprimere nuovi concetti formali.

Sto parlando del terzo montante o montante ‘C’ e, per correttezza, devo premettere che non si tratta di un fenomeno inedito, poiché non mancano certo esempi illustri di grande attenzione a questa regione anche in passato.

C’è chi, come BMW, ne ha addirittura fatto una sorta di firma (i detrattori più sboccati direbbero ‘tormentone’): mi riferisco al famoso flesso del montante chiamato Hofmeister Kink. In modo molto patriottico, devo ricordare l’originale montante ‘sospeso’; del prototipo della Lancia Stilnovo, disegnato dall’amico Flavio Manzoni.

Fu proprio Flavio a raccontarmi come l’ispirazione per quel trattamento nel quale il tetto sembrava galleggiare leggero, apparentemente staccato dal solido montante provenisse dal suo amore per le opere dell’architetto ed ingegnere Pierluigi Nervi. Tale dettaglio, pur con le debite modifiche arrivò poi in produzione sulla Lancia Delta.

Più vicino negli anni è il trattamento piuttosto inedito che Ian Callum ha elaborato per la controversa ultima serie della Jaguar XJ ancor oggi in vendita: l’idea di Callum fu di dare l’impressione di leggerezza al tetto, simulando la continuità fra finestratura laterale e lunotto.
È, però, in questi ultimi anni che rilevo un’accelerazione non indifferente proprio sul tema del montante posteriore.

Si tratta di una vettura dalle linee molto elaborate, per alcuni forse anche troppo, però è innegabile che il trattamento riservato al montante posteriore della Lexus LC dia un contributo fondamentale alla sensazione di slancio e dinamismo di tutta la vettura.

Tornando a livelli più comuni, penso invece alla Citroen Cactus, anch’essa tutt’altro che avara di spunti originali, ma che offre una soluzione molto interessante dal montante posteriore così scomposto ed annegato in elementi neri, una volta di più volti a creare continuità fra vetrature laterali e posteriori.

Sempre stando in casa Citroen, sembra che il nuovo C3 Aircross spinga ancor più un là questo tema, nascondendo la vetratura sotto una decorazione adesiva in forte contrasto cromatico.

Persino in casa Audi, dove di certo da qualche anno non si respira aria di originalità, per la piccola SUV Q2 hanno voluto introdurre degli elementi caratterizzanti: in primis il trattamento tagliente riservato al fregio laterale lungo la fiancata, ma senza dubbio un ruolo importante viene lasciato proprio al montante C, che può essere addirittura oggetto di personalizzazione cromatica a discrezione dell’acquirente.

La nuova SUV compatta Stonic (prima o poi, scriverò un articolo anche sul proliferare di nomi…assurdi!) presenta un montante posteriore morbido e regolare, il quale però assume un ruolo di grande importanza grazie alla peculiare colorazione, che prevede una divisione fra tetto e spoiler posteriore: in questo modo viene a crearsi un effetto che impropriamente definirei ‘targa’.

Un altro esempio proviene dalla barocca Hyundai Kona, di prossimo lancio, mentre ormai conclamato è il successo di un’altra vettura dall’originale montante posteriore, la Toyota C-HR.

Insomma, l’elenco potrebbe essere davvero lungo e sicuramente tanta effervescenza proviene dalle SUV per ovvi motivi di centralità di questo tipo di vettura nelle menti dei direttori marketing e commerciali delle case automobilistiche. Voi cosa ne pensate di questo trend? Siete d’accordo oppure ritenete che me lo sia sognato? Quali sono i casi più eclatanti che secondo voi ho dimenticato di citare?

di Valerio Cometti