Editoriali

Incontrare una mandria di Ferrari 250 GTO può cambiarvi la vita

Quando la Scuderia Ferrari costruiva queste macchine si pensava solo e soltanto ad una cosa: Vincere le corse.

Spesso mi fermo a rifletterci. Oggi è ancora così? Credo proprio di no purtroppo. Il Grande Vecchio sarebbe ancora contento della sua Fabbrica?

Vedere oltre venti milionari che non si fanno problemi a guidare le loro 250 GTO e derivate su strada, con le loro linee scolpite e lucenti sotto al poco sole tra le fronde, mi ha dato quasi fastidio per quanto sono contento.

Spesso mi succedeva da bambino. Essere talmente contenti da ritrovarsi arrabbiati. Ad ogni manifestazione, evento in pista o altro a cui andavo ad assistere, la stessa sensazione del “Troppo” che tanto mi affascinava e che odiavo allo stesso tempo.

Una 250 GTO, su strada, fuori dai vari Goodwood Festival of Speed o Le Mans, è un’esperienza.

Oggi si pensa ancora solo e soltanto a vincere le corse? Oppure quelle che prima erano solo un mezzo per tirare su i fondi necessari alle competizioni sono ormai diventate il fine primo?

Poco importa, non faccio il filosofo per vivere. Questo testo altro non è che una scusa per farvi vedere queste foto impressionanti scattate dal nostro giovane Alex Cullhaj. Momenti di rara e costosa bellezza, che bisogna godersi in pieno quelle poche, forse uniche, volte che capitano.

Signori, queste erano le Ferrari più Ferrari di tutte. Non è strano il prezzo che ormai hanno raggiunto. Pensate di voler comprare una filosofia storica, un’idea ineguagliata e ineguagliabile, dall’Uomo del secolo. Quanto pensate che ve la farebbe pagare? Ecco, aggiungete qualche zero.

Come diceva il compianto Fabrizio Violati (che ne salvò una da una brutta fine in tempi meno sospetti); “Sono automobili… Se si rompono si riparano, ma vanno usate per come sono state progettate” o qualcosa del genere, non ricordo più. Ricordo quando entrai nel suo museo da bambino, quello chi se lo scorda. Va be’, viva le macchine.

di Davide Cironi  –  Photography Alex Cullhaj