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Mercedes Benz CLK GTR: inseguendo una Porsche 996 GT1 sulle Alpi

MERCEDES BENZ CLK GTR vs PORSCHE 996 GT1

Pensate alle 60 auto più esclusive degli ultimi decenni. Fatto? Ora immaginate queste auto tutte insieme in un piccolo paesino svizzero per un weekend. Incredibile?


Non è un sogno, è soltanto il Supercar Owner Circle Weekend che è riuscito a riunire il meglio del meglio della produzione moderna. Già ad aprile, prima volta in cui ho avuto modo di collaborare con questo evento, mi è stato dato un assaggio di ciò che avrebbero poi organizzato a settembre con un piccolo “prologo” a Milano e dintorni, ma questa volta era tutta un’altra cosa.

Non ero mai stato ad Andermatt, piccolo paese svizzero ai piedi del Passo del San Gottardo, e sono stato accolto nel migliore dei modi: neve, nonostante fosse settembre. Di sicuro non ho avuto difficolta nel trovare dove le auto erano costudite; centinaia di “fotografi”, “spotter” e “youtuber” scalpitanti in strada al di fuori di uno chalet di dimensioni irreali. Ancora più surreale era il parcheggio.

Voi pensate ad una macchina, lei c’era. Pagani Zonda, Koniggsegg, Ferrari 250swb, Enzo, LaFerrari, Speciale, Dino, TRS, Maserati MC12, Porsche da GT1 a GT3 RS passando per Carrera GT e 993 GT2. Ed infine un Mercedes CLK GTR italiano guidata da uno dei proprietari più gentili e disponibili (nonché pazzi) che conosca, Eugenio di Automobiliamos.


Ed è qui che inizia l’avventura più incredibile che mi sia mai capitata. Nel garage si iniziano a sentire voci: “sta nevicando sul passo, e non poco, inizia ad esserci della neve in strada”. Eugenio non ci pensa due volte: “dai, andiamo a fare due traversi sulla neve”. E così, nel giro di dieci minuti mi ritrovo seduto in un’auto con degli sconosciuti, a fianco di fotografi e spotters conosciuti in tutto il mondo, ad inseguire un CLK GTR e un Mercedes SLS AMG E-Cell in cerca della neve sul Passo del Gottardo.

La ricerca non va però come voluto; una volta arrivati sulla cima la neve era completamente sparita dalla strada. Peccato. Ci fermiamo comunque pochi minuti per fare un paio di scatti con la neve che cade, cosa più unica che rara.

Il freddo è tanto, troppo, tanto da arrivare a lasciare quasi a secco la E-Cell… Ahh le auto elettriche! Tempo per due fotografie e siamo già in discesa verso il “campo base”. Ripartiamo tutti insieme, ma neanche centro metri e siamo già seminati. Classico.


Il resto del pomeriggio procede tranquillo come pianificato tra buon cibo, chiacchere ed auto. Tutto fino a circa un’ora prima di cena, quando trovandomi per caso nel garage, sento vociferare che qualcuno vuole uscire a scattare il CLK GTR ed il Porsche GT1 insieme, cosa mai vista prima di quel momento se non in qualche giornale automobilistico dei primi anni 2000. Mi preparo, preparo tutta l’attrezzatura e mi metto alla ricerca di qualcuno con cui salire in cima al passo del Gottardo. Ma proprio mentre sto per uscire dal parcheggio dopo aver trovato un passaggio sento un “Hey Pietro, se ci stai in macchina puoi fare un giro con me”.

Sì, Automobiliamos mi ha offerto un passaggio sul CLK GTR. Da quel momento non ci ho più visto. “Certo che ci sto, piuttosto mi taglio una gamba.” Avevo notato la difficolta nell’entrare nel CLK, ma l’avevo totalmente sottovalutata, soprattutto per qualcuno alto un metro e novanta.


Mi libero di tutta la mia attrezzatura e cerco di calarmi nell’abitacolo. Non ci sto. Allora chiedo aiuto, e mi viene spigata la complicata procedura per entrarci. Dopo un paio di minuti di stretching, in non so quale modo, sono dentro. Non ho letteralmente un centimetro per muovermi, le gambe sono incastrate in un buco stile Formula 1 e non ho la minima possibilità di movimento con spalle e schiena visto che il sedile è fisso (o meglio inesistente).

Mi dimentico persino delle cinture, tanto è stretto. Traendo le conclusioni: CLK GTR non utilizzabile da persone più altre di un metro e novanta ed a cui piace mangiare più di una brioche per colazione. Non potendo uscire devo chiedere alle persone intorno alla macchina di passarmi l’attrezzatura, ma non avendo un bagagliaio l’unico oggetto che posso portare è una macchina fotografica. E basta. Nessun obbiettivo, cavalletto, luce, nulla.

Ma che importa, sono in un CLK GTR pronto a salire sul passo del Gottardo. Finalmente partiamo. Un sogno. Le parole finiscono. Siamo seduti praticamente per terra in qualcosa che sembra un’astronave. Il rumore è parecchio forte, non assordante, ma forte. Davanti a noi c’è un Porsche GT1 Blu, ma il rumore del cambio è così intenso che qualsiasi altro suono viene cancellato.. Il V12 non si sente quasi nemmeno!

Iniziamo a salire, il cambio è secco e rumorosissimo, il motore spinge, tanto, quasi troppo, l’auto è diretta e trasmette qualsiasi vibrazione, per non parlare dei freni. Non pensatela come una supercar attuale uscita da un videogioco, ad ogni cambiata il CLK sembra tirarti un calcio alla schiena, di quelli forti. E la salita continua così, tra un calcio e l’altro.

Arrivati in cima ci fermiamo all’ingresso del vecchio passo del San Gottardo, strada inutilizzata di porfido che continua per chilometri. Non posso credere che questo sogno sia finito. Vorrei stare incastrato qui per sempre. Lascio passare un paio di minuti e poi decido di scendere. Che spettacolo. Alpi, crepuscolo, Porsche GT1 e Mercedes AMG CLK GTR.
Nessuna parola può rendere giustizia a quel momento, solo delle foto si possono avvicinare, ma non abbastanza.

Ancora non ci credo. Per il ritorno alla base decido di cedere il posto in auto ad un altro fotografo in modo che possa anche lui realizzare il proprio sogno. Al ritorno succede l’impossibile. Sulla corsia opposta vediamo salire una dozzina di macchine, forte, molto forte. Maserati MC12, Ferrari Enzo, Koenigsegg ed una AMG SLS GT3 da pista (sì, da pista su strada, il come e perché resteranno riservati).

Non ci pensiamo due volte, giriamo e cerchiamo di inseguirle: inutile dire che il nostro inseguimento è durato dieci secondi. Una volta arrivati in cima le troviamo tutte ferme in sosta pronte per il ritorno. Ma è proprio qui che succede l’inaspettato: “Se vuoi puoi tornare con il CLK GTR”. Potete immaginare come sia andata a finire. INCREDIBILE. Così incredibile che non sono nemmeno riuscito a scattare una fotografia, e questo dovrebbe dire tutto.

testo e foto di Pietro Martelletti

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