ESCLUSIVA: Le nuove Ferrari Monza SP1 e SP2 su strada per la prima volta
Ferrari Monza SP2
La nostra bella montagna offre uno dei panorami più belli della nazione, ve ne sarete probabilmente accorti dai nostri lavori. Per un magazine online come Drive Experience.it è una bella marcia in più avere sede ai piedi del Gran Sasso d’Italia. Usciamo dalla redazione, abbiamo dieci minuti per raggiungere luoghi assolutamente spettacolari dove andare a guidare per puro piacere o per lavoro.
Ultimamente questo posto ospita sempre più spesso grandi Case che vengono a girare spot pubblicitari d’impatto, sfruttando le somiglianze con le nostre terre e quelle di paesi lontani, ben più celebri, dalle quali il soprannome di “piccolo Tibet”. Una zona che da decenni è sfruttata anche dalla Casa sportiva tedesca per eccellenza, che ogni anno manda qui sopra dozzine di nuovi modelli a fare test, ma che è stata sfruttata anche dal cinema, a partire dai Western di Sergio Leone, passando per l’indimenticabile “Così è la vita” di Aldo, Giovanni e Giacomo che la scelsero per rappresentare il paradiso, dopo aver sgroppato tutto il tempo sulla loro 75, fino ad alcune puntate TV dei vari Top Gear negli anni.
Oltre ad essere molto orgogliosi e fortunati di questa nostra marcia in più, oltre a sparare a vista agli amici di Motor1 quando vengono a invadere il nostro territorio, abbiamo anche la possibilità di avvistare macchine impossibili da trovare nella vita reale, come la nuova Ferrari Monza SP2 che oggi ci siamo visti scorrere a fianco durante una delle nostre uscite di piacere.
Che macchina è? L’ennesimo tassello nel corso visionario di quel raro designer che risponde al nome di Flavio Manzoni. A capo del disegno Ferrari, Manzoni sta riportando a Maranello una pulizia di linea e un’eleganza che in un periodo non molto lontano si stava sbiadendo. Le ultime Ferrari sono spaventosamente Ferrari, e questo è un gran complimento che ho già fatto al signore in questione personalmente.
Ci aveva già raccontato di un’altra sua stupefacente creazione, la FXX-K EVO (trovate l’articolo cliccando qui), ma in seguito avevo colto l’occasione per una piacevole chiacchierata proprio riguardo le Monza, che trovo davvero meravigliose. Circa un mese fa mi aveva detto: “Per me e il mio Team questo progetto è un sogno che si avvera, l’idea ci faceva impazzire. Poter tornare alla totale simbiosi di uomo, macchina e natura, su una monoposto ad uso stradale, così fuori dagli schemi che non sarà neanche omologata per la circolazione americana, sulla quale puoi anche scegliere di non usare il casco fino ad una certa velocità dato che il deflettore davanti a chi guida funziona come barriera invisibile (virtual windshield l’abbiamo chiamato) sia per vento che per piccoli sassolini, ci rende entusiasti. Una tale innovazione aerodinamica, come spesso accade, trae le sue fondamenta in progetti molto lontani dall’era moderna, in questo caso ci siamo ispirati al concetto di barchetta “ala spessa” che, a sua volta prendeva spunto dall’aeronautica del tempo”.
“Io amo particolarmente guardare la Monza SP1 dal lato del passeggero, da lì vedi perfettamente il concetto di asimmetricità a cui oggi non siamo molto abituati. Qualcosa di estremamente puro, come solo tanto tempo fa si poteva fare. Farlo oggi è una grande soddisfazione per me, in un mondo frenetico che ci spinge a rincorrere le performance più estreme, è bello recuperare questa purezza“.
E poi, quando già era notte, viene fuori anche la Monza SP1, ancora più assurda e incredibile da vedere su strada, sulla mia strada. Qui la foto parla da sola, io aggiungo solo che sotto il cofano c’è un V12 da 810 cv.
di Davide Cironi
Foto di Francesco Cironi