I vostri articoli: Una Peugeot 205 da corsa, un gruppo di amici. Serve altro?
Mi chiamo Michele Santiglia, ho 39 anni e vivo a Piove di Sacco (PD), sono un appassionato di auto.
Nel 2006 ho aperto un negozio di accessoristica racing e piano piano mi sono avvicinato al mondo delle corse grazie a dei ragazzi che facevano il campionato di Formula Crono regionale ENDAS. Mio fratello Marco ha acquistato una Peugeot 205 gialla 1.9 gti e mi ha proposto di aiutarlo durante le gare e nella preparazione dell’auto. Si è poi aggiunto al gruppo un altro amico, con una Opel Corsa A 1.6 GSI otto valvole e io facevo il meccanico a tutti e due. Nel frattempo ho cominciato a lavorare in un’officina (il lavoro della mia vita), le auto da corsa le preparavo di sera, assieme a Viorel (altro mio grande amico, per tutti Fiore). Dopo due anni mi arriva a casa un ragazzo di nome Mattia con una Peugeot 205 1.6 acquistata da poco, usata in due o tre gare, ma che non si accende più.
Mattia scarica dal carrello la 205 1.6 blu e bianca, molto bella, cerchi da 15″, e mi dice : “penso si sia rotto il motorino di avviamento, non riesco ad accenderla, Marco mi dice che te ne intendi, ci puoi dare un occhio”? Con la chiave del 24 provo a far ruotare l’albero motore, ma lo trovo bloccato e dico “qua hai grippato tutto, cosa faccio”? Dopo aver deciso il da farsi cominciamo a smontare scoprendo vari problemi… sul monoblocco 1600 (TUJP) era stata montata la testa del 1300 rally, in modo da montare i due carburatori doppio corpo 40 DCOE della Weber e per sfruttare le generose valvole di aspirazione molto più grandi rispetto a quelle del 1600 70 cv, solo che la guarnizione della testa non teneva bene essendo le camere di scoppio più piccole rispetto al diametro dei cilindri.
Abbiamo dovuto modificare le camere di scoppio, in dimensione, fatto dalla rettifica e nella geometria, per convogliare benzina e aria il più velocemente possibile vicino alla candela, lavoro fatto a mano da me con la supervisione di Valter, altro amico meccanico. L’idea era di aumentare di potenza il più possibile con i componenti che avevamo.
Equiparate le quattro camere è stato il turno delle valvole e dei condotti di aspirazione e scarico, lucidati a mano fino a farli diventare uno specchio. L’auto montava un albero a camme Colombo e Bariani Stradale Massimo, che con i nuovi pistoni recuperati da un Peugeot 106 rallye non andava d’accordo… l’alzata avrebbe fatto sbattere le valvole addosso ai pistoni se non ci fossero state le nicchie sul cielo.
Fiore intanto ha creato una finta valvola con un pezzo di disco vidia saldato sotto e dopo aver montato albero motore, bielle pistoni su monoblocco e appoggiato la testa con la valvola modificata, l’abbiamo fatta girare scavando le nicchie sui pistoni.
Mattia ci aiutava tutte le sere, sistemando l’impianto elettrico dell’auto e riorganizzando vano motore e abitacolo. Al ritorno dalla rettifica il rapporto di compressione calcolato era di 11,5:1, abbiamo chiuso il motore e ci siamo dedicati ai carburatori.
Mattia cercando un radiatore dell’olio per la 205 conosce Matthew, un giovane meccanico ma con grande esperienza in auto da corsa, che si offre di fargli un collettore di aspirazione in alluminio come si deve, calcolando diametri e lunghezze dei tubi in base ai dati del cammes e a revisionargli i due doppio corpo. Dopo un anno di lavoro (tutte le sere dalle 21 a notte inoltrata) tutto era pronto.
Era la vigilia di natale e girato lo stacca batterie bastava premere il bottone dell’acccensione. Dopo qualche tentativo e due regolate allo spinterogeno, la 205 rinasce. Il rombo del motore ha scaldato le nostre mani congelate, ci siamo abbracciati… Mattia non ci credeva e noi eravamo alle stelle.
A gennaio Matthew l’ha messa a banco un giorno intero per fare una ottima carburazione, grazie ai vari getti che si era fatto spedire direttamente da Weber. La prima uscita di test è stata la pista Alle cave a Vittorio Veneto (TV), i primi giorni di febbraio.
L’auto girava da Dio. Coppia piena da sotto fino a 7500 giri, un minimo un po’ allegro per non sentire il brontolamento dovuto all’albero a camme spinto e benzina 104 ottani. Mattia non la riconosceva più, prima doveva “sfrizionare” per farla salire di giri, ora appena spalancava il gas il canto dei doppio corpo dava una spinta mai sentita prima.
Mattia si è iscritto al Campionato di formula crono ENDAS dopo alcune gare siamo stati costretti a tirare giù il cambio di nuovo.
Il nostro volano era quello del 1000 cc e si era distrutto assieme alla frizione. Matthew ha trovato un volano originale del 1600 l’ha fatto equilibrare e l’abbiamo installato assieme ad una nuova frizione da corsa Valeo con petali in rame e senza parastrappi.
Il maggiore peso del volano ha aumentato notevolmente la coppia facendoci divertire di più, ma ci è capitato più volte di doverci ritirare a causa della rottura del semiasse. Ci siamo rivolti a Zanghellini a Trento, gli abbiamo commissionato due semiassi nuovi e loro ci hanno anche venduto una piastra di rinforzo per il nostro cambio ad innesti frontali derivato da originale, e dei cuscinetti molto più resistenti.
Installato il tutto si è deciso di cambiare il differenziale autobloccante, che era quello di un’Alfa 75, e mettere quello giusto per il nostro cambio, con la dovuta coppia conica per accorciare i rapporti.
Per l’assetto ci siamo rivolti a GB Assetti di Conegliano, un altro amico che fa assetti sportivi per tutte le auto e per qualsiasi gara il quale ci ha ritarato i nostri ammortizzatori e venduto delle molle con carico specifico per la nostra vettura. La macchina era veramente bella e le gare sono state tante, il nostro marchio FR TEAM ci ha accompagnato in tutte le nostre avventure e il tempo è passato. La passione è rimasta, noi siamo cresciuti, ci siamo sposati abbiamo avuto dei figli, ma la 205 di Mattia c’è ancora… chissà magari prima o dopo ricomincerà a correre magari con un pilota più giovane… chi lo sa….. staremo a vedere.
La tuta da meccanico c’è ancora, anche se per motivi di salute ho dovuto cambiare professione, ma la passione per il Leone da corsa non ci abbandonerà mai. FR TEAM Forever.
di Michele Santiglia
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