Ing. Dallara: La questione emissioni e le vere responsabilità dell’automobile – Drive Experience.it

Quanto davvero siamo informati riguardo la questione inquinamento globale in relazione all’automobilismo? Le auto elettriche sono davvero zero emissioni? Quale sarà il futuro prossimo delle vetture sportive stradali e da competizione? Ne parliamo con uno degli Ingegneri più illuminati della storia, Giampaolo Dallara.

Dallara Racconta: La questione emissioni e le vere responsabilità dell'automobile - di Davide Cironi

Come emerge dalle parole del sempre saggio e realista ingegner Dallara, “se non si comincia, non si comincia mai“. Questo però è da pesare nella misura in cui stiamo vivendo un periodo di strumentalizzazione di fondamenti più che condivisibili, come il rispetto per l’ambiente, che ottiene l’esatto risultato opposto a quello che dovrebbe. Stiamo sconvolgendo un’industria, costretta prematuramente ad adeguarsi a correnti soffiate da chi ne ha ogni interesse, in favore di questi ultimi, con una certa sconsideratezza verso tutto quanto è stato faticosamente costruito negli ultimi cent’anni.

Se è indubbiamente vero che bisognava prima o poi iniziare a preoccuparsi del dopodomani, credo sia anche vero che si è iniziato dalla parte sbagliata. Ci stiamo preoccupando prima dello 0,1% e trascuriamo (perché più costoso e difficile, perché meno visibile all’occhio della massa) le enormità che creano infinitamente maggiori problemi al nostro ambiente. Succede che a noi piacciono le auto sportive e dunque le abbiamo a cuore, ma siamo una minuscola inascoltata minoranza. Abbiamo però il potere e il dovere di informarci quando ci sentiamo obbligati a scegliere una macchina elettrica dal concessionario “perché sennò siamo cattivi”. Lo siamo?

Scrivo in questo spazio un pensiero che è mio e probabilmente non diplomatico, ma la visione super-elitaria del futuro del divertimento a motore è un po’ forzata a mio avviso. Se tra dieci anni dovessi ritrovarmi a pagare l’inquinamento che produco con la mia eventuale supercar più di quanto già faccio oggi (in maniera folle e sconsiderata), la considererei una presa in giro. Pensiamo a quanto inquinamento produce realmente una supercar, la quale viene usata in media per 5.000 km l’anno (da chi le usa di più, in molti casi 1.000 km l’anno, rarissimamente più di 10.000) e quanto invece ne produce una singola vettura comune, prendiamo un qualsiasi SUV. La vita media di una macchina che viene impiegata per un uso comune potrà essere 40.000 km l’anno? Fosse anche essa una vettura elettrica, quante risorse e quanta energia e quanto smaltimento necessiterebbe più di una supercar che passa la sua vita a farsi ammirare, producendo prestigio, bellezza, e immettendo nell’ambiente a conti fatti una quantità maggiore di CO2 ma talmente tanto di rado da risultare molto più ecologica di qualsiasi altra citycar a “zero emissioni”? Io vedrei la categoria delle supercar come una specie da proteggere, non da attaccare. Alla stessa maniera in cui proteggiamo dal rischio di estinzione meravigliosi animali potenzialmente letali, dovremmo proteggere un po’ di più quello che il nostro ingegno ha creato in oltre cent’anni di studio e arte.

di Davide Cironi

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