Interviste

Mate Rimac: Il croato costruttore di hypercar elettriche da 1.900 cv – Intervista di D.Cironi

Mate Rimac ha iniziato a correre con una vecchia BMW Serie 3 E30 che si ruppe troppo presto. Invece di riparare il motore, il giovanissimo croato appassionato di tecnologia decise di provare ad installare un propulsore elettrico sulla sua BMW.

Le prestazioni non tardarono ad arrivare e il successo di questo ragazzo divenne ben presto più grande della sua Serie 3. Ne sono nate delle vetture avveniristiche con una loro filosofia che vale la pena approfondire.

Mate Rimac: the 1.900 HP croatian electric hypercar creator - Interview by Davide Cironi

Mi toccherà smettere di evitare l’argomento prima o poi. Ad ogni modo mi sembra che stiamo saltando dei passaggi importanti e sono felice che molti uomini importanti del palcoscenico internazionale si stiano esponendo un po’ a riguardo.

LE AUTO ELETTRICHE SALVERANNO IL NOSTRO AMBIENTE?

Bisogna stare attenti, oggi come ogni altra volta che l’umanità si è autoinflitta di punto in bianco dei cambiamenti non del tutto sensati, ad esprimere la propria opinione. Mentre quasi iniziavo a scrivere come la penso su questo incredibilmente frettoloso susseguirsi di cambiamenti dettati da tutt’altro che la salvaguardia del nostro ambiente, ne avevo già perso lo spunto. La storia di Mate Rimac e il suo esempio sono comunque interessanti e degni di rispetto per me, dunque non voglio far altro che proporveli così come li ho raccolti, senza aggiungere mie riflessioni sul futuro della mobilità. Magari giusto un pochino.

Anche perché mi sembra abbastanza evidente che stiamo parlando di perseguitare per prime quelle che sono le ultime cause, e che arriveremo invece a intaccare le vere cause di grave inquinamento (tra un miliardo di anni) quando già avremo scombussolato un equilibrio relativamente pulito che abbiamo raggiunto dopo oltre un secolo di evoluzione. Andiamo in buona sostanza a barattare 100 anni di lavoro con altri 100 anni per ottenere lo stesso risultato spostando il problema da una parte all’altra? E poi, viene facile pensare ai tubi di scappamento con quei bei fumi neri (che non si vedono più da vent’anni) quando si parla di smog, ma sono davvero loro i responsabili dell’inquinamento globale? Sappiamo tutti di no. Sappiamo tutti che l’auto full electric ha un peso molto maggiore di quella a scoppio moderna, ma non molti ragionano sul fatto che le auto elettriche, pesando molto di più, immettono nell’atmosfera polveri sottili maggiori derivanti dallo sfregamento delle gomme e dei freni. Più peso = più inquinamento. Ce la prendiamo con le vetture private a scoppio ma sappiamo tutti che tutte le auto della città non inquinano neanche lontanamente quanto i suoi soli veicoli commerciali, come escavatori, camion, autobus e, per chi ha un porto, ovviamente dalle più piccole barche fino alle grandi navi. Non sappiamo tutti, forse, che il vero inquinamento non nasce dal centro città, ma arriva proprio dalle campagne. Fertilizzanti azotati, liquami di allevamenti, letami, arature ed erpicature. Non solo, l’inquinamento che respiriamo nei centri città è “importato” per circa il 70% dall’hinterland e dalle zone circostanti, attraverso il cosiddetto “effetto camino” (le zone densamente abitate sono più calde, l’aria calda va in alto lasciando convettivamente spazio di accesso alle arie meno calde delle terre limitrofe, che ci portano in casa tutto quanto viene immesso nell’aria quanto prima elencato). Siamo portati a pensare che bruciare legna, il massimo della produzione naturale, sia la cosa più pulita. E ci sbagliamo di grosso, perché non è assolutamente così. Lo smog che arriva addosso a noi in centro è dato in gran parte da caminetti, forni di pizzerie, ma soprattutto stufe e caldaie a pellet di non ultima generazione. 1 sola di esse contribuisce ad inquinare la nostra aria quanto 100 caldaie a gas. Il trasporto pubblico e privato insieme è responsabile, nei centri abitati, di un 25% dell’inquinamento se si parla di grandi città come Milano, 23% per Roma, 21% Torino, 15% Napoli e di un 7% per Palermo. Dati del Centro Comune di Ricerca Europeo, non del fighetto da social che deve giustificare la sua voglia di comprare qualcosa sentendosi diverso e moderno. In California fa figo credersi salvatori del mondo facendosi fregare da becere strategie di marketing basate sulla contraddizione totale, che tanto è cara ai popoli statunitensi, ma non mi aspetto lo stesso grado di superficialità da tutti i paesi del mondo. In ultimo, senza voler essere troppo violenti, considerate che non è affatto vero che lo smog e l’inquinamento cittadini sono in aumento. Negli scorsi decenni c’è stato un solido e progressivo, continuo calo. A Milano negli anni ’70 lo smog era 4 volte superiore ad oggi. E siamo in calo, usando la giusta tecnologia sulla quale abbiamo investito per oltre un secolo. Siamo pronti a cancellare tutto e ricominciare da capo nel giro di 5 anni? Ma soprattutto, che cosa c’entrano in questo paradossale stravolgimento le povere macchine sportive?

di un molto stanco Davide Cironi

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