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DESIGN: Piattaforma di Successo (Alfa 164-SAAB 9000-Croma-Thema) di Valerio Cometti

Il concetto di piattaforme condivise sembra seguire logiche industriali di grande modernità, ma è tutt’altro che un’innovazione: già verso fine anni Settanta, quattro aziende europee decisero di avviare un progetto che avrebbe consentito loro di condividere investimenti ed introdurre forti sinergie industriali.

Dopo sei anni, perciò verso la metà degli anni Ottanta, iniziarono a vedersi i frutti di questo progetto che vide la nascita della famosa piattaforma Tipo 4, alla quale si devono berline ‘storiche’ quali la Fiat Croma, la Lancia Thema, l’Alfa Romeo 164 e la Saab 9000.

Dobbiamo fare un salto indietro ad anni difficili e budget diversi per lo sviluppo di nuovi modelli, ma quello che mi piace ricordare (e che vedrà molti in disaccordo) è l’ottimo lavoro che i designer dei quattro marchi fecero per caratterizzare in modo corretto e personale, quattro vetture appartenenti a marchi dalle personalità e dalle clientele tanto differenti.

Si rilassino gli integralisti Alfa, per i quali solo le vetture a trazione posteriore meritino di indossare lo stemma del biscione: qui si parla di design e della capacità di tradurre in superfici e forme i messaggi di un marchio.

La 164, che da poco ha compiuto trent’anni, porta la firma di Pininfarina e per molti, compreso il sottoscritto, rimane una vettura di grande fascino ed originalità. L’andamento fortemente cuneiforme, i fascioni inferiori in contrasto, i fanali di ridotta dimensione, uniti ad altri elementi di grande dinamismo, come la forte scalfitura dalla quale nascevano i fanali posteriori: la 164 era indubbiamente la più sportiva del gruppo, così come il mercato si attendeva. Per alcuni, il vero capolavoro fu il successivo restyling che portò alla nascita della 166, ma l’impianto di base del progetto non cambiò.

La Croma presentava un layout oggi tornato in voga, ovvero era una due volumi e mezzo con portellone, quello che oggi sembrano aver inventato l’Audi Sportback o la BMW Serie 4 GranCoupé.

La Croma seppe unire la praticità che ci si attende da una Fiat con un look rassicurante, ma piacevole, levigato, ben proporzionato, anni luce dalle scatole che l’anno preceduta (ricordate l’Argenta?) e parimenti distante dalla sgraziata station wagon che anni dopo ne riprese il nome.

E se Alfa Romeo e Fiat sanno ancora proporre vettura di successo dopo trent’anni, molto più doloroso è ricordare con quanta eleganza e garbo i designer della Thema avessero saputo interpretare il concetto di berlina Lancia: nessuna gratuita decorazione, solo proporzioni curate ed un abitacolo dalla grande accoglienza.

Lancia Thema 8.32 (Ferrari) - Davide Cironi Drive Experience

Le ammiraglie di quegli anni superavano di poco i quattro metri e mezzo, ma le basse linee di cintura ed i montanti sottili, garantivano presenza e slancio anche a vetture che montavano ruote da 15 pollici come optional sportivi! Ho lasciato per ultima la SAAB 9000, ma non certo per demeriti.

La 9000 univa finiture di pregio al pari di Thema, alla praticità dell’ampio portellone vetrato (in seguito uscì anche la versione CD a tre volumi): indubbiamente rispetto alla carica rivoluzionaria di certe SAAB precedenti come la 900, la 9000 ha subito maggiormente l’omologazione imposta dal progetto. Si pensi che ad esempio parabrezza e porte sono in comune fra Croma e 9000.

Nel mondo dell’automobile trent’anni sono davvero un’eternità, come lo sono per il marketing ed il branding, ma proprio per questo mi piace sempre ricordare questo ambizioso progetto che ha saputo coniugare forme ed esigenze industriali con forme dalla grande personalità e longevità.

Siete d’accordo? Quale di queste quattro berline vi è rimasta nel cuore? E quale non riuscite, pur dopo trent’anni, a digerire?

di Valerio Cometti

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