Gabriele Tarquini a 56 anni si gioca il Mondiale Turismo. Di nuovo!
Qui sono le 4:00, da voi solo le 21:00… ma come voi non sto dormendo. Non riesco nemmeno a chiuderli gli occhi. Aperti, chiusi o socchiusi vedo solo un’immagine di un auto ferma contro le barriere. Ora potrei dire che questo è il Motorsport, con le regole, con le competizioni, sfortune e fortune, magie ed errori. Potrei dire che per esserci un vincitore, c’è bisogno di uno sconfitto, che per vedere qualcuno gioire ti devi poter girare e vedere le lacrime dei vinti. Potrei dire che ricordo uno ad uno i quasi 37.000 km di viaggi da aprile ad oggi, sì ma che palle, non mi serve a niente. Gli occhi sono sbarrati a guardare il soffitto, l’amaro in bocca e il groppo in gola sono gli stessi di oggi.
Non serve a niente ora recriminare su tanti dettagli e dubbi di oggi, su una macchina che come per incanto sembrava una carretta in prove 1 e un fulmine in prove 2. Siamo dietro! Siamo terribilmente messi male! Siamo “in merda” come piace dire a chi so io. Ma come un piccolo raggio di luce mi sto raccontando una favoletta. O meglio, è una bella favola, con un finale meraviglioso, ma se vi dico che è successo tutto davvero, be’ quel raggio di sole ve lo porto dentro. Non la potevo raccontare quando tutto è accaduto perché il caro Zuckerberg sto giocattolino qui lo ha creato nel febbraio 2004, giusto qualche mese dopo.
E tutto quello che vi racconto, lo sto rivivendo oggi nella mente e nella realtà, è tutto terribilmente simile. Era il campionato ETCC 2003 e, manco a dirlo, alla guida di un’Alfa 156 lo stava dominando Gabriele Tarquini anche se, verso la fine del campionato, a causa di qualche gara storta, la classifica si era assottigliata a tal punto che si era arrivati all’ultimo appuntamento a Monza con Gabriele e un suo avversario a pari punti in testa al campionato. Io come sempre presente con l’immancabile Gigi e tutti quelli del fans club!
Erano i tempi della N.Technology, una scuderia fondata da Mauro Sipsz e da Monica Bregoli che aveva un brutto vizio; quello di stravincere. Per l’occasione, a Monza, in aiuto del Cinghio avevano preparato un’auto addirittura per Giancarlo Fisichella, per portare a casa il titolo! Al sabato le prove e alla domenica due gare. Un po’ differente da oggi: venerdì prove, sabato una gara e domenica due. Oggi in qualifica il grande compagno di squadra Norby si è messo in ogni stint a tirare Gabriele per dare la scia… allora fu Fisichella!
Lo stava facendo così bene che sul lungo rettilineo Norby andava a 245 km/h e il Cinghio dietro a 257. Curva 1 Lisboa, la più temuta qui a Macao, una 90º a destra dove si arriva in piena e si frena quasi a fermarsi. Sì ma oggi Gabriele, nel momento decisivo, l’ha sbagliata, piantando la sua Hyundai sulle barriere. Stop qualifiche e 14º posto in griglia. Nel 2003 invece la curva era la 2 e si chiamava sempre con la L…Lesmo! Errore del pilota, macchina nella ghiaia e ciao tempo, si parte dietro con l’avversario diretto addirittura in pole position.
Ricordo indelebile di quel sabato è lo sguardo tra me e Tiziana Borghi che mi dice sottovoce “Tu lo conosci meglio di me, quindi so che sei tranquillo”. Non ero tranquillo, non ero per un cazzo tranquillo, come non lo sono adesso, mi era caduto addosso un masso, mi aveva investito un Intercity, avevo fatto a pugni con Mike Tyson, ma ricordo che ho sorriso, ed ho nascosto tra i ricambi sul camion uno striscione che avevo fatto stampare a Mamo di 4 metri con su scritto “EUROPEAN TOURING CAR CHAMPION 2003 IS…GABRIELE “CINGHIO” TARQUINI” con la foto dei suoi occhi nel casco.
Tra i tecnici di quel week end di ottobre c’era un certo Andrea Adamo. Oggi…c’è ancora lui. La domenica se ve la racconto, mi vengono ancora i brividi. Come sempre durante le gare del Cinghio non amo stare vicino ad altre persone se non ai meccanici, ma quel giorno mi sono andato a sedere in tribuna alla prima variante. In gara 1 la prima emozione; avversario out dopo un contatto con Roberto Colciago, compagno in N.Technology. A fine gara 1 si era di nuovo in testa al campionato di 4 punti su chi era terzo e di 5 su chi era primo con noi. Bastava dunque un terzo posto per laurearsi campioni europei.
Vi dico la gara 2 com’è andata? Il nostro avversario l’ha stravinta. Noi? Meravigliosamente TERZI! 107 a 106 e… Giulianova capitale dei motori. Perché vi ho voluto raccontare tutto questo? Domani in gara uno non è tragica, LUI parte 3º e NOI al 7º posto. Domenica si fa dura invece. LUI 5º e 6º ma noi sempre dalla 14ª piazza. Dura eh!? E ora vi dico cosa sto pensando. Se ci pensiamo un po’ tutti, un po’ in tanti, magari la favola torna…
2003: ultima gara, due piloti appaiati al comando
2018: ultima gara, sempre due i piloti ma noi stavolta 39 punti davanti
2003: botto in prova
2018: idem con patate
2003: LUI davanti a noi e in pole
2018: LUI davanti ma non in pole
2003: c’era Andrea Adamo
2018: e chi l’ammazza quello
2003: il nostro compagno fa perdere punti a LUI
2018: ……..
2003: il nostro compagno di cui sopra aveva il n. 5
2005: il nostro compagno ha un numero >4 ma <6…tipo 5
2003: l’auto di LUI era bianca
2018: l’auto di LUI è bianca
2003: il numero di LUI iniziava x 4
2018: il numero di LUI inizia x 4
2003: si correva a Monza (con la M)
2018: si corre a Macao (con la M uguale)
2003: Monza è larga, veloce e da sorpassi
2018: Macao è stretto, veloce e lento e….ma dove passi?
Qui ormai sono le 4 e mezza, ma domani ore 7:00 italiane (14:00 locali) scatta gara 1. Al Cinghio in griglia farò vedere i vostri MI PIACE e commenti… Mettono tanti cavalli in più!
Ah dimenticavo: nel 2003 l’avversario si chiamava MULLER. Nel 2018 l’avversario è diverso ma si chiama sempre MULLER!
di Walter Nicoletti
(N.D.R. – poi ha vinto).
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